Quando sento la parola “bufala” la mia mente corre subito a quel sublime prodotto gastronomico che è la rinomata mozzarella.
In questi ultimi anni, la parola bufala è sempre meno associata alla gastronomia e più al mondo virtuale. Ogni giorno, in rete, appaiono messaggi, tweet, link, articoli che forniscono agli internauti notizie false, spesso davvero assurde. Eppure non sono poche le persone che ci credono e che, commosse o allarmate, condividono la news rendendola virale.
Risultato: la bufala si diffonde a macchia d’olio tra i tanti internauti creduloni con la conseguenza di confondere la gente e, spesso, allarmarla inutilmente.
Eppure basterebbe poco per impedire la diffusione di queste notizie infondate. Sarebbe sufficiente verificare la fonte: esistono siti web la cui mancanza di affidabilità è ben nota. Dunque, prima di condividere un’informazione che vi sembra allarmistica, sensazionale, importante, scandalosa, fondamentale, leggete in cima alla pagina per verificare la provenienza.
Attenzione però a non confondere i siti “burloni” con quelli di controinformazione. Questa differenza è sostanziale. Purtroppo noi siamo convinti di vivere in una società libera, non condizionata, ma l’informazione, quella ufficiale, è sicuramente influenzata dai poteri che governano le nostre nazioni… e le nostre menti! Sta a noi impedire che ci condizionino, leggendo, ricercando, informandoci, incrociando le notizie e traendo, alla fine, le nostre conclusioni.
Confesso di esser stata vittima anch’io di qualche bufala, in passato, ma ho imparato la lezione: controllare, verificare sempre!
Vi prego, dunque, miei cari Amici e Lettori, internauti esperti e non: quando vi imbattete in qualche notizia, soprattutto se particolarmente sensazionale, fate anche voi come me. Spesso la verifica è molto più semplice di quanto non si creda: infatti, per nostra fortuna, esistono siti “anti-bufala” che ci aprono gli occhi sugli scherzi dei buontemponi che non hanno nulla di meglio da fare che inventare qualche bufala per divertirsi alle nostre spalle.
Ricordate solamente una cosa: la bufala non si beve, si mangia!!!
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