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La prima ruga è come il primo amore: non si scorda mai!

"La prima ruga", G. Gambaro, olio su tela, 2005
“La prima ruga”, G. Gambaro, olio su tela, 2005

Prima o poi arriva per tutti il giorno in cui, guardandosi allo specchio, si vede qualcosa di nuovo, di diverso, fare capolino sul viso, proprio vicino all’occhio. Oddio! È una ruga!!! Ebbene: il mio “giorno della ruga” è stato oggi.

Credetemi: la prima ruga è più traumatica del primo capello bianco. In fondo, i capelli bianchi si possono coprire facilmente: basta una tintura e, puff, il capello bianco scompare. Il mio primo capello bianco è comparso sulla tempia destra quando avevo solamente ventidue anni. A dire il vero, l’ho accolto con entusiasmo perché, finalmente, avrei potuto vincere il braccio di ferro con mia madre e tingermi i capelli. Lei era contraria a farmi tingere la chioma e mi diceva: “Quando ti spunterà il primo capello bianco potrai tingerti del colore che vuoi!”. Non avrebbe più potuto opporsi!!! Da quel preciso istante sono diventata rossa. Ma questa ruga…

Le rughe in sé non sono un dramma. In fin dei conti sono una cosa naturale e siamo abituati a vederle sin da piccoli sulle persone che ci sono attorno. Ma quando compaiono su di noi hanno un effetto devastante per la nostra psiche! Non ditemi che non è vero: non vi credo! Sono la testimonianza del tempo che è passato e del nostro invecchiamento. Perché, se è vero che i capelli bianchi compaiono anche in persone giovani per un capriccio della genetica, le rughe…                                                              img_20161007_044005

Va bene! Per un po’ di tempo possiamo sempre recitare un mantra per illuderci che si tratti di rughe di espressione e, per evitare che i solchi si accentuino, possiamo smettere di sorridere, di aggrottare le
sopracciglia, di corrugare la fronte, di fare le smorfie, di farci i selfie con la bocca a cuoricino. Ma che palle! Non poter sorridere per una ruga? Mai!!! Però se non vi faceste quei ridicoli selfie, stareste sicuramente meglio voi… e pure gli altri!

Possiamo pur sempre trovare altri modi per ritardarne la comparsa. Per esempio, potremmo usare poco trucco e di qualità e non eccedere con la tintarella, sia essa naturale o da lampade. Alla fine, però, dobbiamo rassegnarci a vederle segnare i nostri visi, le nostre mani, il nostro collo. Tanto, dopo la prima, la strada è in discesa. Ma la prima, quella la ricorderete per il resto della vita perché la prima ruga non si scorda mai!

Non riusciamo ad accettarle? Possiamo sempre nasconderle o, ancor meglio, cancellarle. img_20161007_043443Nascondere una ruga, però, non è così facile e indolore come coprire il candore che si fa spazio sulla testa. Certo, oggi con tutti i ritrovati della medicina e della chirurgia estetica anche le rughe possono essere combattute facilmente. A patto, è ovvio, che ci si rivolga ad esperti coscienziosi. Ma la lotta alla ruga non è totalmente indolore, né per il corpo né per il portafogli. E se una lisciatina la volete proprio dare, fatelo con moderazione per non correre il rischio di diventare ridicoli. Nessuno è più ridicolo di quelle persone stirate a tal punto da sembrare inamidate! E che dire poi di quelle persone di 70 anni che ne dimostrano 40 grazie alla chirurgia estetica, si vestono da trentenni e si comportano da ventenni?

Meglio tante rughe da sembrare una tartaruga ultracentenaria che la brutta copia di un ventenne.

Meditate gente, meditate.

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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