A tutti noi comuni mortali è capitato, almeno una volta nella vita (ma credo molte più d’una), di fermarci a pensare al passato per chiederci “Chissà cosa ne sarebbe stato di me se..?”. La vita, in fondo, è una strada piena di bivi e lastricata di “se”.
Avete visto il film “Sliding doors”, miei cari Lettori? Io l’ho visto ed ho fantasticato davvero tanto sulla possibilità di poter avere la chance di spiare la mia vita parallela, quella che mai vivrò. Credo che sarei disposta a tutto pur di poter riavvolgere il nastro della mia esistenza ed esplorare tutti gli altri percorsi che, prendendo delle decisioni, ho lasciato inesplorati. Magari, avessi imparato ad andare in bicicletta quando a 3 anni mio padre me ne regalò una. Oggi sarei una ciclista al Giro d’Italia, invece piansi e costrinsi il mio avvilito papà, a riportare indietro quel regalo che per tanti altri bimbi sarebbe stato fantastico. Fossi stata meno gelosa e possessiva nei confronti del mio primo ragazzo: oggi lui ed io saremmo felici insieme. Non avessi rifiutato la proposta di lavoro in Giappone, oggi mangerei sushi fino alla nausea e sarei un manager in carriera e non una quarantenne disoccupata.
Ma la vita è questo: si decide l’oggi pensando al domani, ma, quando si arriva al domani, si guarda puntualmente indietro pensando a come sarebbe stato “se…”. E non si fa solamente quando si è insoddisfatti, ma sempre. È nella nostra indole chiederci come sarebbe stata la nostra vita se avessimo compiuto scelte diverse.
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