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Un matrimonio e tanti, ma tanti guai – prima puntata

Un matrimonio e tanti, ma tanti guaiQuesto pezzo mi è stato ispirato da un video in cui degli uomini in piedi davanti all’altare, nel giorno del loro matrimonio, si mettevano a piangere non appena le loro spose iniziavano a percorrere la navata.

Leggevo i commenti del tipo: “Questo è vero amore!”, “Che tenerezza!”, “Voglio anch’io un marito così!”,…

Non so perché, ma io ho pensato che in quel momento, quegli uomini stessero realizzando come, di lì a pochi minuti, si sarebbero rovinati la vita! A mio avviso quelle non erano lacrime di commozione, ma di disperazione!!! Troppo tardi, ormai, per tirarsi indietro.

Il matrimonio non è una passeggiata e lo sappiamo bene tutti. Oggi come oggi è anche un’istituzione in crisi. Vediamo perché sempre meno persone decidono di sposarsi.

Cominciamo il nostro viaggio nel matrimonio: partiamo proprio dall’inizio!

Per arrivare al matrimonio, la prima tappa obbligata è la scelta della persona da portare all’altare. Stiamo diventando sempre più intolleranti, intransigenti: pretendiamo la persona che ci calzi a pennello come il collant della misura giusta e che non faccia le antiestetiche rughette sulle caviglie. E più andiamo avanti con l’età e più la nostra intransigenza aumenta: troviamo i difetti in chiunque… ce li inventiamo anche! Credo che dipenda dal fatto che, dopo aver passato buona parte della vita da soli, l’idea di condividere gli spazi e di dover modificare le abitudini faccia un po’ paura.

Ma se l’amore vince le paure e troviamo la persona che ci sembra perfetta? Il matrimonio, in quel momento è un’idea che si fa spazio nella mente. Il problema si presenta quando solamente uno dei due partner vuole convolare a nozze. A quel punto bisogna convincere anche l’altra metà della coppia. Che fare?

La decisione più saggia è quella di andare a convivere per fare una prova di compatibilità perché, diciamocela tutta, fare i fidanzatini è un conto, ma vivere e condividere i propri spazi comporta impegno e sacrificio. Si vive insieme, si dorme insieme, si usa lo stesso bagno. E i primi giorni la convivenza può essere imbarazzante: se scappa una “puzzetta” (che sia rumorosa o puzzolente o rumorosa E puzzolente) si vorrebbe sprofondare! Suvvia… vi è capitato! Confessatelo!!! Poi, col tempo, la confidenza aumenta e pure le “puzzette” più letali vengono accettate. Tanto si sa: una volta a te, un’altra a me (per la serie: chi di puzzetta ferisce, di puzzetta perisce!).

Se la sperimentazione (che può essere più o meno lunga, dipende dalle coppie) va a buon fine, si decide di compiere il grande passo, ma non senza aver fatto bene i conti! E i conti da fare sono tanti! Scegliere la data giusta consultando il calendario del ciclo per evitare che la sposa debba ritrovarsi anche l’incombenza di cambiarsi l’assorbente durante il giorno più lungo ed estenuante della sua vita (a meno che la giovane sia già incinta… ed in quel caso bisogna evitare di far coincidere il giorno del matrimonio con quello della nascita del primogenito). E poi fare i conti col conto in banca, col salvadanaio, col numero degli invitati PAGANTI (che col loro regalo dovrebbero riuscire a coprire parte delle spese… almeno ripagandosi il pranzo!), con il mutuo da chiedere per l’abito bianco, etc. etc.

Un matrimonio che si rispetti, specie al Sud, non può avere meno di un centinaio di invitati, deve avere un pranzo da almeno 5 portate (escludendo antipasti, sorbetto, frutta e dolci vari) ed una torta in stile grattacielo newyorkese, inviti stampati su pergamena (ma anche su pelle umana, se si hanno i soldi!). E le bomboniere? Beh, quelle non possono mancare!!! Non c’è matrimonio che si rispetti in cui non ti facciano andar via con un oggetto in argento o in ceramica, inutile e spesso decisamente kitch… che, una volta tornato a casa, ti domandi dove poter nascondere! E sovente finisce in pattumiera!!!

E così iniziano i due anni più stressanti della vita degli sposi. La maggior parte dei comuni mortali non può permettersi il wedding planner e così ecco i due futuri “marito e moglie” in giro per trovare l’abito giusto (che non costi quanto lo stipendio di un anno di lavoro), le fedi, il bouquet e gli addobbi floreali della chiesa, le bomboniere con la confettata (ora fa chic la confettata!!!), la “macchina della sposa” (possibilmente una Rolls con impianto a metano per risparmiare qualcosina), un parrucchiere, un’estetista che non sia da meno di Diego Dalla Palma o, in alcuni casi, sia abile come la fatina di Cenerentola (e nei casi disperati ci vorrebbe proprio un miracolo!), un fotografo che non costi quanto Oliviero Toscani, una band che non richieda un cachet pari a quello di Lady Gaga per un suo concerto. E, dulcis in fundo, la sala ricevimenti. Gli sposini, quindi, iniziano a fare un estenuante tour enogastronomico nei luoghi più belli e prestigiosi che distino al massimo duecentocinquanta km da dove abitano e si sposeranno perché un matrimonio che si rispetti non può svolgersi in un agriturismo… non sia maaaaaaaaai! “Poi gli ospiti che cosa devono dire? Che siamo pezzenti?”

E poi la scelta della chiesa. Si opta spesso per chiese monumentali: basiliche, cattedrali, santuari,… raramente una bella chiesetta di campagna. E il prezzo degli addobbi diventa a non meno di tre zeri! Ancor più raramente si decide di sposarsi in Municipio. Che poi, alla fine, il matrimonio vero è proprio quello! (ma la trattazione di questo argomento la rinviamo ad una prossima puntata).

Il tempo vola! Nel frattempo, la sposa si sottopone ad una dieta che la rende nervosa più della fase premestruale mentre lo sposo subisce mesto i suoi sbalzi di umore. Ma qualcuno mi sa dire perché le spose fanno tutte la dieta prima di sposarsi? Manco che gli invitati non le conoscano coi loro chiletti di troppo!!!

Arriva il fatidico giorno.

Non so per quale motivo, ma la maggior parte delle coppie decide di sposarsi in estate, quando ci sono non meno di 40 gradi all’ombra ed un tasso di umidità del 99,7%.

La sposa arriva puntualmente in ritardo! Sugli inviti, di solito, l’orario indicato è sempre anticipato di una mezz’oretta rispetto all’inizio della cerimonia. Lo si fa per evitare che la gente arrivi in ritardo. Cosa inutile tanto questo giochetto ormai lo conoscono tutti! Ma la sposa arriva in ritardo pure rispetto all’orario convenuto per l’inizio della cerimonia lasciando gli ospiti puntuali a rosolare al sole per almeno un’ora! Sembra faccia scena farsi attendere!

Gli invitati sono fuori dalla chiesa dove, chissà per quale strana combinazione, c’è un sagrato enorme, ma nemmeno un po’ d’ombra, qualche alberello sotto cui trovare ristoro… niente. Le donne iniziano a sciogliersi come statue di cera messe in un forno crematorio: le loro acconciature, pian piano, si smontano perché contro il caldo torrido non c’è lacca che tenga! E il trucco? Arrivan tutte col maquillage perfetto e ancor prima di piangere per la commozione nel vedere la sposa percorrere la navata, sono tutte dei “panda tigrati”: mascara e matita nera che son scesi fino alle guance e il fondotinta che cola insieme al sudore lasciando delle righe chiare lì dove le gocce di scivolano giù dalla fronte.

E che dire delle ascelle commosse (pure loro)? Gli aloni scuri si spandono impietosi sotto le braccia. Ma questo non è un problema solamente femminile: pensiamo a quei poveri signori costretti a portare giacca e cravatta!

Ma dico io: sposarsi in inverno o, al massimo, in primavera no?

Ma soprattutto: è davvero così necessario sposarsi? È davvero fondamentale dover spendere decine di migliaia di euro per una sola giornata in tutta la vita? Non sarebbe più intelligente investire quei soldi – che so! – in un bel viaggio? Magari il viaggio dei propri sogni!

Ok, è vero! Il matrimonio, quello dei sogni, è uno! D’altra parte l’errore una volta si fa!!! Ricordate che errare è umano, ma perseverare è diabolico!

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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One Comment

  1. shardana shardana

    sei da sposare ;)….proffff

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