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Il week end entusiasmante di una single attempata… il mio!

Aaaaaaaaah, che bello il week end! Lo dicono tutti… io no!

La gente normale vive tutta la settimana in funzione del week end. E quando parlo di gente normale intendo tutti: dai più giovani ai pensionati.  Già dal lunedì mattina pensano a cosa faranno nel fine settimana. Che poi, cosa c’è da pensare? Il programma è sempre lo stesso: il venerdì apericena e balli latini; il sabato pizza con gli amici, puntatina in cicchetteria e discoteca; la domenica a pranzo dai suoceri e poi sacrosanta pennichella pomeridiana… ‘ché poi si ricomincia la solita routine. Quello che c’è da decidere è solamente dove andare a mangiare, bere e ballare. Mica si può andare sempre nello stesso posto! È da sfigati!!!

gruppoFino a qualche anno fa, anch’io ero così. Sapevo sempre cosa fare e dove andare nei week end. Avevo tremila amici. Si usciva sempre alla ricerca di qualche posto interessante in cui cenare o in cui andare a sentire buona musica. E ci si organizzava da qualche giorno prima per metter tutti (o quasi) d’accordo. Poi si usciva: la classica comitiva allegra e casinista, senza pensieri per la testa. E via a passare le serate a cantare, ballare, gozzovigliare, ridere e scherzare fino all’alba! Ed è giusto che sia così… sono ragazzi!!!

Col tempo, però, le cose sono cambiate ed eccomi qui, quarantenne e single (perché dire che sono “zitella” pare brutto!) a fare i conti col mio week end. I vecchi amici, ormai, sono tutti (e dico TUTTI!) sposati e con figli. Ovviamente le loro dinamiche di vita sono cambiate… ed anche questo è giusto che sia così. Devono fare i conti con i marmocchi (in senso affettuoso!), i pannolini, le pappe, la nanna… E poi devono pagare le bollette, il mutuo, la palestra, l’estetista, la spesa in macelleria, la rata della macchina, quella dell’I-phone,…

Insomma, i loro fine settimana si sono drasticamente trasformati: escono solamente il sabato (se i bimbi non hanno il “cimurro”, la diarrea o la febbre da dentizione). Di solito, mettono piede fuori di casa verso le 19 e vanno in pizzeria (tra tutte le opzioni, sicuramente quella più economica). In pizzeria arrivano non più tardi delle 20:00, in modo da uscirne per le 22:00 ed arrivare a casa per mettere i pupi sotto coperta non oltre le 23:00. Se vedeste le facce dei camerieri quando arrivano le allegre famigliole: in pratica i locali hanno ancora le saracinesche abbassate fino a metà, le sedie sui tavoli e il forno non è ancora arrivato a temperatura.

Io, da buona zitel… ehm… single, non ho tutti questi problemi. Io sono libera come l’aria! Libera di poter ancora divertirmi come un tempo: uscire con calma, rientrare all’alba, andare in locali affollati e chiassosi dove non è consigliabile portare i bambini.

Sì, ok, sono libera. Ma sono assolutamente SOLA!

img_20161212_163216Certo, nessuno mi impedirebbe di prendere la macchina ed uscire. Ma da sola, dove vado? E poi, da sola non mi diverto. E comunque, avete mai visto cosa succede ad una donna sola quando entra in un locale? Può essere anche la più bruttina del reame, ma nel preciso istante in cui mette piede in un locale, di sera, vestita nemmeno in modo troppo appariscente e truccata poco, subisce l’assalto dei molti predatori a caccia di una donna con cui, magari, concludere la serata in bellezza. Ora: in molte lo apprezzano. Io no. Non mi è mai piaciuto esser preda della caccia grossa (che, poi, nel mio caso, sarebbe “caccia ALLA grossa”).

Quindi, riepilogando, le alternative sono:

  1. uscire con gli amici di sempre ed essere la dispari a tavola; per intenderci, la “poverina” (modo delicato di definire la zitella) che finisce sempre relegata vicino al gruppo dei “dolci” bambini chiassosi;
  2. uscire da sola e dover dribblare tutti gli uomini a caccia.

img_20161212_162044Nessuna delle due alternative è allettante, quindi, sapete come va a finire il mio week end? Finisce con me in pigiama, sul divano, davanti alla tv a guardare tuuuuuuuuuutta la saga di Harry Potter mangiando una pizza a domicilio. Uno sballo!!!

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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2 Comments

  1. ADA ADA

    GRANDEEEEEEE!!!
    😊😊😊 le tre faccine per dirti quanto mi ha divertita leggerti, specie oggi che ho avuto la “delusioncina” di non essere fra i finalisti di un concorso letterario: praticamente mi hai suscitato sorriso e riso ad ogni riga…
    Ti saluto calorosamente.
    Ps Mi chiamo Ada, vivo a Conegliano, ho molti anni e l’allergia ai social.

    • Ciao Ada. Scusa se rispondo solamente ora, ma sono un po’ una frana nella gestione del sito. Sono lieta di fare la tua conoscenza.
      Mi fa piacere averti regalato un sorriso con uno dei miei pezzi.
      In fondo, il mio obiettivo è sempre stato quello di veicolare le mie emozioni, i miei pensieri, le mie opinioni attraverso il blog e, magari, donare ai miei Lettori un sorriso, una lacrima, uno spunto di riflessione.
      Nonostante la tua allergia ai social, ti ho raggiunta… come?
      Tienimi aggiornata sulla tua passione per la scrittura, se vuoi.
      Spero di leggerti ancora.
      Un abbraccio.

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