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Il valore del silenzio

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Il valore del silenzio

“Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce “

Proprio oggi pensavo: “Caspita! Non ho ancora scritto nulla sugli attentati di Bruxelles!” Quasi subito mi son detta: “No! Stavolta non dirò nulla. In fondo, non ci sono parole sensate che qualcuno non abbia già detto o scritto sull’argomento. E tante altre potevano essere evitate per ovviare alla solita sagra di luoghi comuni ed idiozie. Badiamo: ognuno è libero di esprimersi come vuole, di dire la propria come meglio sa fare. Stavolta io scelgo di esprimermi attraverso il silenzio!”

Il silenzio, se ci fate caso, talvolta fa più rumore di parole buttate lì tanto per dire; è più concreto e tangibile dì tanti fiumi di parole, siamo esse scientemente pensate o vomitate senza pensarci su, “tanto per dire”. Il silenzio è sempre presente nella vita di ognuno di noi, fa da sottofondo alla nostra intera esistenza. Le parole, una volta dette, volano via a meno che non si decida di renderle concrete su un pezzo di carta, mentre lui, il silenzio, non si dilegua mai, resta a fare da colonna sonora alle nostre gioie ed ai nostri dolori: unica costante presenza certa in coppia con la nostra ombra.

A qualcuno il silenzio fa paura perché è proprio nel silenzio che possiamo ascoltare il fluire dei nostri pensieri. E i pensieri possono spaventarci, specie quando sono profondi. Ed ecco che, per non ascoltare noi stessi, riempiamo il nostro tempo di tanti suoni, fino a stordirci l’anima.

Altre persone, invece, preferiscono esprimere se stesse proprio attraverso il silenzio. Se ci fate caso, soltanto allora ci è possibile sentire il battito del nostro cuore o il nostro respiro.

Il silenzio, quindi, è significativo, ha un grande valore ed un enorme potenziale che dobbiamo imparare a padroneggiare e sfruttare affinché diventi strumento di comunicazione tanto quanto lo sono i suoni, i gesti o le immagini. Siamo noi a decidere quando racchiudere i nostri pensieri e le nostre emozioni nel silenzio per farli esplodere in modo che tutti li sentono in modo forte e chiaro. È un’arma tagliente quanto la favella ed ha una lama a doppio taglio: bisogna saperla maneggiare per non ferire e non ferirci. Infatti, a volte decidiamo di tacere per non dire parole scomode, che potrebbero far male a chi ci ascolta; per non costruire muri fatti di fraintendimenti che ci isolino dagli altri. Altre volte tacciamo per non autoinfliggerci tagli profondi nell’anima. Quelli che bruciano tanto e son difficili da far rimargnare.
Ma anche il silenzio può essere frainteso da chi, purtroppo, non sa ascoltarlo né comprenderlo.

Che fare, dunque?

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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