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Ciao Darwin… Addio!

Charles non ama molto la tv, la guarda poco: in fondo, quando era sulla Terra lui, la tv nemmeno esisteva. Qualche giorno fa , da scrupoloso studioso dell’evoluzione delle specie, ha deciso di guardarla un po’, giusto per capire come si sta evolvendo la nostra cara specie umana, quella unica a godere del privilegio della parola e del pollice opponibile messi insieme. Ha preso il telecomando ed ha iniziato a far zapping fino a quando non ha selezionato il tasto 5. E… sorpresa!!! Una trasmissione dal titolo “Ciao Darwin”. Non potete immaginare di quanto orgoglio si possa essere colmato il suo cuore. Una trasmissione televisiva dedicata a lui, interamente. Assolutamente da non perdere!Ciao Darwin... addio!

Si è messo comodo in poltrona, col suo sigarello cubano (omaggio del “Che”) e un buon bicchiere di cognac preso dalla bottiglia che gli ha regslsto Napoleone qualche tempo fa. Ha alzato il volume perché, alla sua età, non sente più tanto bene e si è coperto le gambe con la copertina che gli ha fatto a maglia quella brava donna di Penelope. Ha iniziato a guardare la trasmissione: tette a destra… chiappe a sinistra… grida disarticolate che lo spingono ad abbassare di molto il volume nonostante la sordità… un allupato seduto da una parte… un mentecatto in piedi dall’altra… idioti ignoranti (sia uomini che donne) appollaiati sugli spalti in preda ad un delirio allucinatorio di massa, tutti a cimentarsi in giochi e prove fisiche e culturali che mettono in risalto le loro attitudini e doti personali… se di attitudini e doti si può parlare!!!

Darwin, a questo punto, è confuso. Cosa c’entra la sagra della demenza con lui? Che cosa lega quei trogloditi ai suoi nobili studi e alle sue teorie sull’evoluzione?  Stizzito, anzi infuriato, spegne il televisore, ma, dopo qualche attimo di smarrimento, si calma, riprende il telecomando, sintonizza nuovamente su Canale 5 e inizia a  fare ciò che meglio gli riesce: osservare, studiare, riflettere e trarre conclusioni.

E quale altra conclusione si può trarre da una trasmissione come “Ciao Darwin”, che è l’archetipo del peggio della nostra civiltà, se non che stiamo involvendo? Noi umani siamo l’unica specie vivente capace non già o non più di migliorare, bensì di peggiorare. E certamente mandare in onda il peggio del peggio di cui siamo capaci non ci giova.

Darwin, da uomo intelligente, sagace, accorto, lungimirante e ironico, alla fine riesce a vedere la trasmissione per quella che è o che, per lo meno, voleva essere nell’intento degli autori: un’accusa feroce, filtrata dal sarcasmo, alla nostra società ormai svuotata dei suoi veri valori, Conoscenza, Cultura e Rispetto verso se stessi e verso gli altri.

Caro Darwin, Lei ha ragione: il programma voleva sicuramente essere un “j’accuse” alla pochezza e all’ignoranza del nostro tempo, alla vacuità di troppi cervelli cresciuti a grassi idrogenati, coloranti, conservanti e protesi al silicone. Purtroppo, però, “Ciao Darwin” è diventato altro di molto lontano da ciò: è diventato una delle trasmissioni più seguite di tutto il palinsesto televisivo italiano non già per il suo sarcasmo, ma perché i suoi spettatori la trovano divertente. Trovano divertente il trash, l’assenza di contenuti umani e culturali, la volgarità, il chiasso e quant’altro di negativo possa esservi. I dati Auditel parlano chiaro e sottolineano i gusti degli italiani (che qualcuno ha ribattezzato “italioti” e, a questo punto, non mi sento di dargli torto!).

Ok! Posso tranquillamente capire che la gente trovi divertente ridere dell’idiozia di taluni suoi simili per distrarsi un po’ visto che ridere fa bene al corpo e allo spirito, ma per cinque minuti, dieci al massimo, come si fa guardando i filmati mandati in onda da altri contenitori quali “Paperissima”. Ciò che proprio non riesco a mandar giù è che decida di passare ore ed ore a guardare il “niente”, il “vuoto pneumatico” che il popolo di “Ciao Darwin” porta sugli schermi settimana dopo settimana, mostrandolo con assoluta disinvoltura e naturalezza, spacciandolo per la “normalità” umana. Come se tutta la gente fosse così assurdamente vuota, ignorante, melensa!

La cosa più drammatica è che il target dei telespettatori di “Ciao Darwin” è composto prevalentemente da giovani e giovanissimi che si sganasciano dalle risate poiché sono ancora troppo immaturi per capire il messaggio che soggiace alla trasmissione. Loro la trovano solamente esilarante e poi vi passano tette e chiappe… il che, per i loro ormoni in subbuglio, è solamente grasso che cola!

E chi vigila? Chi prova a risistemare le cose? Chi tenta di mettere ordine? Ahinoi nessuno perché una trasmissione che fa un sacco di ascolti e che fa incassare all’emittente fior di soldi dagli sponsor e dalla pubblicità non può essere soppressa, anzi, dopo anni di assenza (peraltro gradita a quanti si sono indignati degli effetti devastanti che essa aveva sin dalle sue prime edizioni) viene riproposta con la stessa struttura, con la stessa chiave di lettura ancora e sempre poco comprensibile ai più.

Ultima riflessione: se la società che emerge da questa trasmissione è così ignominiosa, perchè non cambiarle nome? Non “Ciao Darwin”, ma “Darwin addio!”.
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Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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