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Lorenzo, il toro che ha vinto la corrida

Lorenzo, il toro che ha vinto la corrida“Non so perché mi abbiano portato qui. Sono stanco: il viaggio è stato lungo. Mi han fatto scendere dal camion e mi hanno rinchiuso in questo box, senza nemmeno un po’ d’acqua. Attorno a me sento un odore strano, dolciastro e l’aria è piena di polvere. Si sente gran chiasso là fuori. Ci sono molte persone che gridano e battono le mani. Che strani gli umani!!! E sento anche il lamento del toro nella gabbia qui vicino. Sento che ha paura e soffre, ma non riesco a capirne il motivo. Ecco! Hanno aperto il suo box. Certamente lo hanno liberato. Non può essere altrimenti. Sento applausi là fuori. Ho sentito dire che tra poco tocca a me entrare nell’arena. Ma cos’è quest’arena? Forse un nuovo luogo in cui potrò finalmente sgranchirmi le zampe e pascolare beatamente all’aria aperta. A proposito di zampe… me le sento così intorpidite! Forse è stato il lungo viaggio a stancarmi. E mi bruciano gli zoccoli tanto da non riuscire a stare fermo.

Un uomo ha appena detto “Lorenzo è un gran bel toro. Sarà un piacere vederlo lottare nell’arena”… Ehi! Aspettate un momento! Ma Lorenzo sono io!!! Devo lottare? Contro chi? E perché? Io non sono nato per lottare. Sono un toro. È vero, sono grande, grosso ed ho le corna, ma non ho motivo di lottare contro nessuno. A me basta avere il mio foraggio e dell’acqua. Qualcuno potrebbe venire a spiegarmi perchè sono qui? E perché devo lottare? E perché non sento più la voce del toro che era qui di fianco? Ci sono troppe cose che non riesco a capire e nessuno che venga qui a tranquillizzarmi, a liberarmi da questa stretta gabbia in cui mi hanno chiuso. Qui non riesco nemmeno a respirare. Fa troppo caldo ed è buio, troppo buio. Le urla là fuori si levano di continuo. Quanto baccano! Chissà cos’avranno da gridar tanto. Loro sembrano divertirsi, ma io qui sento sempre più forte quell’odore dolciastro.

Arriva qualcuno. Resto buono. Voglio capire cosa sta succedendo lì fuori. Non so perché, ma sento aumentare l’inquietudine. La porta si apre. Mi faranno uscire, finalmente. La luce è accecante. Un dolore fortissimo agli occhi, ma non è la luce. Uomo cosa stai facendo? Mi stai facendo male! I miei occhi! Aiuto! Bruciano da impazzire, più delle mie povere zampe stanche! Ho paura! Uomo, continui a farmi male!!! Ma cosa ti ho fatto io per meritare che tu mi trafigga con questi aghi?

La paura aumenta! Adesso non riesco nemmeno più a respirar bene. Quelle cose che mi ha infilato l’uomo in gola e nel naso mi danno fastidio, ma non riesco a soffiarle via. Se solo riuscissi a scuotere la testa, magari riuscirei a toglierle. Ma più mi muovo e più ho dolore. Ogni volta che mi muovo ed urto alle pareti di questa gabbia gli aghi entrano più a fondo nelle mie carni. Qualcuno mi aiuti! Mi sento male! Ho paura!!! Nonostante faccia fatica a respirare, sento quell’odore dolciastro qui nella gabbia adesso. È il mio sangue! Sono di nuovo solo, chiuso qui dentro. Ho paura! Vorrei scappare da qui, ma non riesco nemmeno a girarmi. C’è qualcunooooo? Aiutooooo!

Aprono di nuovo! Finalmente mi fanno uscire! Si levano alte le urla degli uomini. Sono tutti intorno a me, seduti su grandi scalinate. Questa è dunque l’arena? Beh, dai! Qualcuno può venire ad aiutarmi? Non vedete che ho bisogno di cure? Non restatevene lì ad applaudire. Scendete ad aiutarmi, massa di cretini!!! Ah… ecco! Arriva un uomo buffo. Forse mi aiuterà lui!

No! Non capisco! Perché mi colpisci? Non ti ho fatto niente! Io sono un toro, mangio foraggio e non ho niente contro di te. Perché mi fai questo? Smettila di colpirmi. Ti supplico. Cerco di sfuggire ai tuoi colpi, ma sono stanco. Fatico a respirare, non riesco a vedere più in là del mio naso e mi sento debole! Ho paura… un’infinita paura! Adesso arriva qualcun altro, ne vedo la sagoma. Anche lui vuol farmi del male, lo sento. Devo difendermi! Sono grande e grosso ed ho le corna e le userò per impedirvi di farmi ancora del male! Ho troppa paura, ma ho capito cos’era quell’odore dolciastro: era l’odore della morte. E sento che ora potrebbe toccare a me, ma non voglio morire! Ho solamente quattro anni! Se ti avvicini, uomo, sarò costretto a difendermi. Non voglio farti del male, ma tu mi costringi!”

Questi erano i pensieri di Lorenzo, il toro di quattro anni e 529 chilogrammi che ieri, nell’arena di Teruel (in Aragona) ha incornato Victor Barrio, un torero ventinovenne, uccidendolo.

Lorenzo ha lottato contro l’uomo, l’ha sconfitto, ma dall’arena è comunque uscito trascinato per le zampe. Questa è la fine di ogni toro da corrida.

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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