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Tipi da palestra: il popolo dello sport

L’estate è alle porte e, come ogni anno, le palestre sono invase da persone di ogni tipo, tutte a caccia della forma fisica perfetta per la bella stagione. Ogni palestra, dalla più moderna ed attrezzata a quella più modesta, registra un’impennata nel numero delle iscrizioni. Da qualche mese vado in palestra anch’io. Sono entrata anch’io nel tunnel della lotta al grasso e della caccia al muscolo? A dire il vero no. Io appartengo ad una diversa categoria di “tipi da palestra”. Devi sapere, infatti, che ci sono tantissimi “tipi da palestra” (e tipe, ovviamente), ma tutti con un comune denominatore: pagano per “soffrire”.Tipi da palestra

Vediamo insieme quanti e quali “tipi da palestra” esistono e se ti riconosci in qualche “tipo” particolare.

▪ l’istruttore: è la persona (uomo o donna) che, in palestra, ha il compito di far allenare gli altri. Si riconosce dalla perfetta forma fisica e dalla maglietta con scritto “ISTRUTTORE” oppure “STAFF” (come se non fosse chiaro e ci fosse bisogno di scriverlo!). La sua missione è far sudare e soffrire gli iscritti ai loro corsi o quanti vanno in sala attrezzi. Non so se ci hai mai fatto caso, ma la parola “istruttore” ha una forte assonanza con “distruttore”. E sì! Il suo compito è annientare la tua pigrizia e piegare il tuo istinto di conservazione (quello che ti farebbe restare a casa, comodamente sul divano) al suo volere. Ti dice cosa fare e tu devi farlo, costi quel che costi! E costa fatica, sudore e lacrime (oltre che i soldi spesi non solo per l’iscrizione, ma anche per il corredo da palestra). Il suo è un mestiere difficile: deve controllare che tutti facciano gli esercizi correttamente e, per poterlo fare, gli servirebbero gli occhi su tutta la testa. L’istruttore ha numerose doti nascoste sotto i fasci di muscoli torniti: è psicologo, è medico, è fisioterapista, è dietologo/nutrizionista, ma è anche professore di matematica. “3 per 15… 5 per 12… 6 per dieci…” o, forse, più semplicemente dà i numeri!!!;

▪ il/la “neofita”: è quella persona che si scrive in palestra per la prima volta nella vita. Si riconosce dall’aria frastornata e dallo sguardo smarrito, ma soprattutto dall’abbigliamento. Il neofita, infatti, “puzza di nuovo”! Il neofita, però, è ignaro di ciò a cui va incontro: i dolori che poi lo faranno piangere dopo il primo allenamento. Per giorni e giorni, infatti, ogni minuscola parte del suo corpo urlerà tutto il suo dolore;

▪ l’entusiasta (uomo o donna): arriva in palestra e saluta tutti, conosciuti e non, con un sonoro “Buongiornoooo!” al quale davvero in pochi rispondono. Credo che in molti pensino: “Buongiorno? No, dimmi cosa c’è di buono in una giornata passata a scoppiare?!”. L’entusiasta, poi, è anche un “motivatore”: cerca sempre di trasmettere il suo slancio agli altri esaltando gli effetti benefici dello sport sull’organismo e sulla qualità della vita (come se stesse svelando l’ottavo mistero di Fatima!);

▪ il/la rassegnato/a: entra in palestra mogio mogio, come uno che sta andando a prendere la purga. Senza slancio, inizia a fare i suoi esercizi o si mette a tampinare l’istruttore in attesa che gliene dia qualcuno da eseguire. Si tiene sempre a debita distanza dall’entusiasta perchè teme di essere bacchettato/a anche da lui (basta l’istruttore a farlo sentire una “pezza”!);

▪ il/la veterano/a: è quello che ha stabilito la sua residenza in palestra. Il veterano, spesso, ha la stessa forma fisica dell’istruttore, ma si differenzia da quest’ultimo per l’assenza della maglietta con la scritta “ISTRUTTORE” e per il fatto che non dà i numeri o, se li dà, non viene pagato per darli!;

▪ l’equipaggiato/a: il maschio della categoria è, tra i “tipi da palestra”, quello che arriva nello spogliatoio col trolley da viaggio. Dentro c’è di tutto e di più: dal cambio abito (cravatta inclusa) agli asciugamani, dalla trousse con dentro il bagnoschiuma all’intera confezione da 36 pacchetti di fazzolettini, dal rotolo di carta igienica (non si sa mai!) ai cerotti di tutte le dimensioni; per le donne la questione è ancora più complessa. Lei, oltre al borsone porta la borsa con dentro i suoi effetti personali. Alla lista, poi, bisogna aggiungere anche: elastico per capelli, pinzetta e ferretti, guanto di crine, asciugacapelli, spazzola, piastra, trucchi, crema anticellulite, crema rassodante, crema antirughe, balsamo contro le doppie punte, olio di semi di lino per le doppie punte, deodorante in crema, deodorante spray, deodorante antimacchia,… Ma l’equipaggiato/a non si limita a questo! Nel suo borsone/baule dal peso di svariate decine di chili, ci sono ancora le scorte viveri: dalla bottiglia d’acqua rigorosamente liscia da almeno un litro e mezzo alla bottiglia di una qualsivoglia bevanda energizzante contenente vitamine e sali minerali a manetta, una bustina o due di zucchero (contro i cali glicemici), una bustina di sale (contro i cali pressori), una o due razioni di cibo che variano dalla merendina confezionata poco salutare ai biscotti fatti in casa passando per il cornetto comprato al bar che è di strada tra casa e la palestra, dalle gallette di riso al prosciutto cotto, dalla banana alla scatoletta di tonno (dipende dal regime alimentare). Dulcis in fundo, nella sua borsa non mancano: i guantini per sollevare i manubri senza rischiare di avere antiestetici calli sui palmi delle mani, qualcosa da leggere sulla cyclette, l’igienizzante per le mani e, per concludere, le cuffie (meglio se bluetooth) da collegare al cellulare che è sempre acceso e connesso ad internet, non si sa mai arrivi qualche notifica da Facebook;

▪ il/la farmacista/erborista ambuante: riconoscibile dal portapillole che estrae dalla borsa prima di andare ad allenarsi. Deve prendere, rigorosamente nell’ordine, la pillolona rossa per sciogliere il grasso addominale, le tre pilloline verdi per accelerare il metabolismo, la pasticca che si scioglie sotto la lingua per ridurre gli accumuli di grasso sui fianchi e sui glutei, una manciata di confettini bianchi per il corretto apporto di vitamine e sali minerali, la capsula arancione per favorire la diuresi e lo smaltimento delle tossine, e poi, carnitina e proteine per far crescere la massa muscolare e ridurre il senso di affaticamento post allenamento. Prende più capsule e pasticche di un astronauta in missione!!! In questa categoria rientrano anche i fautori di quelle diete a base di prodotti sostitutivi del pasto che, siamo sinceri, con il loro regime alimentare fatto solo di beveroni e barrette, perdono tanto… sì, solamente tanto denaro;

▪ lo stiloso: abbigliamento griffato e attillato su un corpo ben modellato, si aggira in palestra “petto in fuori”, con l’atteggiamento di chi “non deve chiedere mai”. Lui in palestra non va per fare allenamento, ma per far vedere agli altri quant’è figo! La stilosa, invece, col trucco perfetto e la pettinatura senza un capello fuori posto, si aggira in palestra ancheggiando, rimirandosi nei numerosi specchi ogni otto secondi e lanciando in giro sguardi da “ce l’ho solo io”.Lo/la stiloso/a si allena a casa, lontano da sguardi indiscreti che possano vederlo/a coi capelli fuori posto e il sudore a imperlargli/le la fronte;

▪ il mollicone: di solito è un veterano stiloso o uno di quei tanti uomini che “si sentono” che si aggira per la palestra a caccia di qualche signora con cui far conversazione. Sempre affabile, si mette al servizio della donzella di turno che, solitamente, cede alle lusinghe un po’ per vanto (civetteria, sarebbe il termine più corretto) e un po’ per convenienza visto che, così, trova un cavalier servente disposto a portarle la bottiglietta, a prenderle i manubri, a sistemarle i macchinarie ad asciugarle il sudore della fronte;

▪ la femme fatale: è una di quelle veterane stilose che, lanciando i propri sguardi seducenti, riesce ad accalappiare il maschio di turno, meglio se veterano e/o stiloso. Gli sorride, finge di trovare interessante qualsiasi conversazione e di ridere divertita alle battute del “sedotto di turno”, gli poggia “innocentemente” una mano sui muscoli e, poi, finisce per farsi offrire un caffé alle macchinette;

▪ il/la “fuori forma”: a questa categoria di “tipi da palestra” appartiene la fetta più grossa del popolo dello sport. Sono tutte quelle persone che hanno del grasso in eccesso sul corpo. Ora, capirai bene Lettore, che all’interno di questa categoria ci sono molti sottogruppi: dalle persone con qualche lieve imperfezione a chi ha la seria patologia dell’obesità e che, se ci tiene a sé, deve correre ai ripari come può, ma soprattutto, come deve. Siccome non voglio entrare in questioni serie (almeno non in questo pezzo che vuol essere ironico e giocoso), mi soffermo a parlare delle persone con lievi difetti: la pancetta (soprattutto i maschietti, ma anche qualche femminuccia) e i cuscinetti di cellulite (questo è un problema, ahimé, solamente femminile). Queste persone hanno un abbigliamento tattico: solitamente, sotto la tenuta sportiva “d’ordinanza”, indossano fasce e pantaloncini fatti da vecchi copertoni che servono a farli sudare un po’ di più del normale. Inoltre, usano maglie larghe o lunghe al fine di cammuffare il difettuccio fisico da combattere come fosse il più acerrimo ed ostico dei nemici;

▪ il/la brontolone/a: è il “tipo da palestra” che borbotta in continuazione perché l’esercizio è troppo difficile, gli fa male l’unghia del mignolo della mano sinistra, il peso è pesante, la cyclette sbanda… Insomma, ogni scusa è buona per non sudare!;

▪ il/la bugiardo/a: è colui o colei che imbroglia. Se gli vien detto di fare 3 serie da 15 ripetizioni di un esercizio, puntualmente e metodicamente, si fa uno sconto di almeno il 20% sul numero delle ripetizioni o del 33% sulle serie, quando non decide di “saltare” quell’esercizio. E quando l’istruttore gli chiede “Hai finito?”, gli risponde con espressione candida e una vena di meravigliato disappunto nella voce: “Certo! Non mi hai visto?”;

▪ il/la bodybuilder: cosa dire di lui? Tra tutti i tipi da palestra, il bodybuilder è l’orgoglio della palestra, il suo fiore all’occhiello. Spesso più muscoloso dell’istruttore, è oggetto dell’ammirazione di molti, ma anche dell’invidia di quanti, pur sforzandosi fino a farsi scoppiare le carotidi, non riescono ad avere i muscoli come i loro. Unica cosa che posso dire: pur capendo lo sforzo che fanno ogni volta che sollevano un bilanciere, l’urlo sovrumano… perché???

A tutti questi tipi da palestra che, chi più chi meno, fanno allenamento, se ne aggiunge un altro tipo che sta in quasi tutte le palestre del mondo: quello, solitamente uomo, che entra in palestra, specie in sala attrezzi, e NON FA ASSOLUTAMENTE NULLA. Insomma, sta lì a perdere tempo, aggirandosi tra gli attrezzi, e a guardare gli altri sudare.

Beh, abbiamo scherzato un po’, fatto un pochino di ironia sul popolo delle palestre, ma adesso concedimi un attimo di serietà, mio caro Lettore. Permettimi di dire che lo sport è importante e poco conta se lo fai per dimagrire o per sembrare figo; la cosa essenziale è che tu lo faccia perché, che tu sia magro o grasso, l’esercizio fisico migliora la qualità della vita… di tutti. E poi, ricorda: “mens sana in corpore sano”.

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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