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Halloween bussa alle vostre porte. Siete pronti ad aprire?

Ci siamo! Manca poco al 31 ottobre, festa di Halloween. Impossibile non accorgersene! Ovunque c’è un tripudio di zucche intagliate (sono lanterne), teschi e scheletri, cappelli da strega, denti di Dracula, sangue, ragni e pipistrelli. Ce n’è per tutti i gusti!

E seppure non metti il naso fuori di casa da settimane, l’arrivo di questa data è rimarcato sui social dai tanti che si preparano creando dolci e decorazioni a tema ma, ancor di più, da coloro che detestano questa ricorrenza e non perdono occasione per scrivere livorose invettive contro questa “festa pagana”.
Dunque: a chi dare ragione? Vediamo un po’!

Questa festa sembra giunta a noi solo di recente, mutuata – per sciocca emulazione, direbbero alcuni – da altre culture (avvalorando, così, la tesi dell’esterofilia come malattia dell’italiano medio).
Per quale ragione ho sottolineato “sembra“? Perché Halloween, contrariamente a quanto si crede, è una ricorrenza che affonda le proprie radici nella cristianità europea.

Vi sorprende questa notizia?! Quel che sorprende me, invece, è che a non saperlo siano proprio (e per lo più) i cattolici praticanti e straconvinti: quelli della messa ogni domenica, quelli del “non faccio la Vigilia ingozzandomi perché sono praticante”, quelli che collezionano sacramenti manco fossero le figurine dei calciatori,…
A Voi, miei cari Lettori, pare normale che a spiegare Halloween ai cattolici debba essere io che sono atea fin nel midollo?

Vabbè, ci provo a portare un pò di luce nelle tenebre dell’ignoranza e, visto che siamo in tema, lo farò con l’aiuto di una lanterna intagliata nella zucca. Cercherò di ricucire, in breve, tutte le stratificazioni di questa ricorrenza.
Non perdiamoci in chiacchiere! Iniziamo!

1. Halloween (termine inglese con origini scozzesi) altro non è che la contrazione di “Hallows’ Eve”. Letteralmente significa “Vigilia di Ognissanti”. E se Ognissanti è festa cattolica celebrata il 1° Novembre, perché la sua vigilia dovrebbe essere pagana?

2. Questa festività nasce in Paesi cristiano/cattolici del Nord Europa. Ciò non implica necessariamente l’origine celtica della ricorrenza. Ma, anche se così fosse, bisogna tener presente che tutte le tradizioni si innestano sempre su altre preesistenti. Tuttavia, per precisione didascalica, la festività si fa risalire, storicamente, al VII-VIII secolo d.C., tempo in cui i Celti erano già stati convertiti al Cristianesimo. Dal Nord Europa, poi, si diffuse anche in altri Paesi cattolici (la Spagna, per esempio).

3. Halloween, Ognissanti ed il Giorno dei Morti rappresentano il periodo dedicato dai Cristiani alle preghiere per accompagnare le anime dei defunti in paradiso.

4. Nel XVIII secolo si diffuse, per mezzo di un’opera scritta da un militare britannico, il falso mito che vedeva questa ricorrenza legata ai culti satanici ed al sacrificio dei bambini. Da qui partì in tutta Europa il boicottaggio di questa celebrazione e delle usanze ad essa legate, recuperate dai coloni negli Stati Uniti (e direi: per fortuna!).

Credo che questo possa bastare a far capire in modo inequivocabile che Halloween è una ricorrenza della Cristianità europea. Nel caso non basti, miei amati Lettori, la rete è foriera di mille altri dettagli coi quali ho deciso di non tediarVi, ma che siete pur sempre liberi di indagare o di far indagare a chi non sa ma dovrebbe.

I più attenti tra Voi, adesso, si staranno chiedendo: “Cosa c’entra, allora, questa celebrazione con le maschere, i teschi, i dolcetti, gli scherzi?”, “Hanno trasformato in business questa ricorrenza?!”,…
Beh, i cattolici sono molto bravi a mercificare le loro ricorrenze liturgiche! Halloween è in ottima compagnia: Carnevale, San Valentino, Pasqua, Ferragosto e Natale (solo per citare quelle comuni a tutti e rigorosamente in ordine di data).
Al netto di questa amara riflessione da atea, anche le maschere, “Dolcetto o scherzetto?” e la zucca intagliata hanno ragion d’essere in questa festività cattolica.

Le maschere, i travestimenti mostruosi, le macabre decorazioni erano usati per tenere lontano il demonio dai vivi che, travestiti, si fingevano morti mentre pregavano per aiutare le anime dei defunti a conquistare il meritato paradiso.

Dolcetto o scherzetto?” affonda le sue radici in un’antica tradizione. Già durante il Medioevo i cristiani più poveri andavano in giro a questuare cibo (San Francesco lo ricordate tutti, vero?). Durante i 3 giorni dedicati di defunti, poi, nacque l’usanza di preparare un dolce che, in alcune tradizioni, viene chiamato “torta dell’anima” (soul cake). I bambini andavano di casa in casa a chiederne un pezzetto e, in cambio, offrivano le loro innocenti preghiere per aiutare le anime dei defunti a lasciare il purgatorio e salire in paradiso.
Poi l’americanata del “Trick or treat?”: forse per rendere meno triste il culto dei morti per i bambini? E sarebbe cosa così scandalosa o deplorevole?

HalloweenLa zucca intagliata è legata alla leggenda irlandese  di “Jack O’Lantern“che vede protagonisti un fabbro e il demonio.
Jack, uomo tanto dissoluto quanto scaltro, riesce a prendersi gioco del demonio più volte nel corso della vita. Alla sua morte, a causa dei suoi peccati mortali, gli viene rifiutato l’ingresso in paradiso. Per vendicarsi dei tanti inganni subiti, anche il diavolo rifiuta di accogliere l’anima dell’uomo all’inferno, costringendola a vagare senza meta per l’eternità. Jack chiede ed ottiene dal diavolo una torcia per illuminare le tenebre in cui è costretto. Il diavolo acconsente e l’uomo conserva la fiamma all’interno di una rapa per farla durare più a lungo.
Sì, una rapa! La zucca è l’alternativa d’oltreoceano: gli immigrati irlandesi, volendo continuare con le loro tradizioni e non riuscendo a trovare rape tanto grandi da essere intagliate, optarono per l’ortaggio arancione che ben si prestava ad essere svuotato ed intagliato. Insomma: di necessità virtù.

A questo punto, miei Lettori adorati, credo di aver spiegato i punti salienti di Halloween, quelli maggiormente additati dai cattolici benpensanti e mal informati.
Nella speranza (utopia) che qualcuno capisca e la smetta con la solita, vecchia fregnaccia che accomuna Halloween a Satana, Vi saluto.
A presto.
Sempre Vostra.

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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