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Lettera a Flavio Briatore: giù le mani dalla Puglia!

Egregio Signor Briatore,

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Flavio Briatore

leggendo i giornali, ho appreso del Suo allucinante (e spero non anche allucinato!) intervento all’incontro “Prospettive a Mezzogiorno” tenutosi nella splendida cittadina di Otranto.

Lei avrebbe affermato (ed uso il condizionale nella speranza che i giornalisti abbiano travisato le sue dichiarazioni) che la Puglia, pur essendo terra meravigliosa, non attira il turismo dei milionari come Lei.

A Suo dire, infatti, i milionari vogliono resort, ristoranti e locali di superlusso, aeroporti (dove atterrare coi jet privati), porti turistici per i loro yatch e, magari, strade asfaltate con oro zecchino e lapislazzuli. Tutto questo in Puglia non c’è e viviamo ugualmente in questi luoghi da migliaia di anni. Lei aggiunge che un milionaro che si rispetti vuole tutto e subito e che non vuole né musei né prati, ma lusso, servizi impeccabili e tanta movida. Stando a quanto dice Lei che di ricconi se ne intende, i milionari sono persone che pensano solamente a gozzovigliare e a spender soldi in ostriche e champagne, in Rolex tempestati di diamanti, in cabinati enormi,  in abiti firmati che, spesso, sono di pessimo gusto, ma nessun ha il coraggio di dirglielo in faccia (ad un ricco si perdona anche la mancanza di eleganza… tanto tutto si compra coi soldi, anche i falsi complimenti!). Quindi, deduco che il milionario è persona decisamente ignorante! Ignorante e vuota (di pieno ha solamente il portafogli!). Almeno è questa l’idea che fa passare Lei dei suoi amici e di se stesso! Ricchi non ne conosco, ma mi piacerebbe poter smentire questo ritratto che Lei (spero involontariamente ed ingenuamente) ha dato della categoria.

Ok, la vacanza di divertimento ci sta! Ma unire anche un po’ di sana cultura non può che far bene al cervello ed allo spirito. È mai entrato Lei in un castello medievale? Ha mai provato Lei la sensazione commovente a metà tra Storia e misticismo che si prova percorrendo i suoi corridoi? Poche cose sono più emozionanti… e tra quelle non v’è certo un giro in yatch (nemmeno in quello avanguardistico di Steve Jobs che ha lambito le coste pugliesi un paio di anni fa). La mia terra Le offre anche questo tipo di esperienza.

Forse (ma questo forse è assai ironico) Lei non sa che il National Geographic ha da poco eletto la Puglia come la meta turistica più bella del mondo. E con questo parere concordano anche la Lonely Planet Guide Books e il New York Times.

Lettera a Briatore: giù le mani dalla Puglia!
Panorama di Otranto

Si legge sul National Geographic: “La Puglia vanta il meglio dell’Italia meridionale: i ritmi di vita, le tradizioni, la bellezza dei luoghi”. La Lonely Planet, poi, afferma: “Le sue maggiori città come Bari, Lecce e Trani sono molto più piccole e meno colme di turisti di Milano e Venezia, ma si possono assaggiare alcuni vini di qualità per niente costosi, in una regione che è la terza produttrice di vini e conta ben trenta diverse qualità di uve autoctone”.

Sa cosa vuol dire questo, signor Briatore?

Che la Pugia è bella così com’è, coi suoi borghi antichi e belli da mozzare il fiato (Polignano, solo per citarne uno conosciuto in tutto il mondo) e la sua Storia. (Sicuramente Lei ignora che abbiamo avuto civiltà autoctone, ma anche i Greci, i Romani, i Normanni, gli Svevi di quel Federico che fece costruire Castel del Monte, i Turchi, i Veneziani e gli Spagnoli. Tutti loro hanno arricchito la nostra cultura. E ancora la Puglia è bella con e per i suoi ulivi millenari, la sua campagna (con le sue ricchezze frutto del duro lavoro dei contadini che hanno domato la natura povera di acque rendendo fruttuosi i terreni), i suoi ritmi di vita, la sua musica, la sua cucina, i suoi profumi, i suoi colori e i suoi sapori ed il suo mare meraviglioso che nulla ha da invidiare a quello di località estere tanto care ai ricchi e ai VIP. Queste, mio caro signor Briatore sono cose uniche al mondo!

Certo, noi pugliesi non sappiamo valorizzare le ricchezze della nostra terra! Su questo argomento tanto ci sarebbe da dire e non è questo il luogo idoneo alla disquisizione.

Ora, Lei vorrebbe portar qui la sua idea di turismo dicendo che dobbiamo sacrificare quanto la nostra terra offre di bello e naturale per sostituirlo con alberghi extralusso, locali chic, yatch club, campi da golf tutti vista mare.

Sa cosa Le dico, signor Briatore? Che questo tipo di turismo alla Puglia non serve! Credo di poter affermare a nome di tantissimi pugliesi che questo Suo turismo può prenderselo e metterselo… in valigia. Lo porti via dalla Puglia. Non ne abbiamo bisogno.

Qui vogliamo turisti che entrino in casa nostra in punta di piedi, che paghino il giusto prezzo (non un euro in più), che apprezzino la tradizione povera ma abbondante della nostra cucina, il fresco delle notti estive passate nei bellissimi trulli (costruzioni uniche al mondo!), che possano guardarsi attorno e vedere un panorama mozzafiato non rovinato dalle sue strutture superlusso!

La informo anche di una cosa. Tra i milionari e i miliardari possiamo includere senza ombra di dubbio Louise Veronica Ciccone (meglio nota come Madonna che ha soggiornato ad Egnazia e si è mischiata al popolo locale come una comune mortale ballando anche la Taranta), Francis Ford Coppola (due volte Premio Oscar e proprietario di un’antica masseria a Matino), Meryl Streep (tre Oscar e proprietaria di una casa a Tricase), Hellen Mirren (anche lei Oscar che con il marito ha acquistato una villa cinquecentesca e aperto una vineria sempre a Tricase). Tutti loro apprezzano la Puglia per quella che è, disceta e rilassante.

Il suo turismo eccessivo e cafone proprio non ci serve!!!

E non si offenda se ho detto “cafone”, ma mi hanno insegnato che l’ostentazione della ricchezza è da cafoni!

Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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