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11 settembre 2001: quel giorno che ha cambiato il mondo… ed anche me.

11 settembre 2001: ricordi cosa stavi facendo?

L’11 settembre 2001 era un normalissimo martedì di fine estate. Un giorno come tanti: caldo ma non troppo. Uno di quei giorni ancora troppo lunghi per restare chiusi in casa o in un ufficio e non desiderare di fare una passeggiata in riva al mare, al tramonto. 

Erano circa le 15:00. Avevo da poco finito di pranzare e da qualche minuto mi ero messa a pasticciare in cucina: ricordo che stavo davanti ai fornelli, a sudare e a sbruciacchiarmi le dita mentre preparavo le mie mitiche crêpe. Ciò che non ricordo più è il motivo per cui le stessi preparando: di solito, le facevo in occasioni speciali, feste, pranzi di famiglia, per i miei amici. Perché le stavo preparando? In fondo, era un martedì qualunque per me, non una ricorrenza che meritasse i miei polpastrelli arrostiti e tante ore di fatica.

Quel momento preciso che cambiò il mondo.

La TV era accesa per il solito rituale pomeridiano condiviso con mia madre: guardare Beautiful, Vivere e CentoVetrine.

All’improvviso, la sigla dell’edizione straordinaria del TG. Pochi istanti dopo scorrevano sullo schermo le immagini dello schianto del primo aereo sulla Torre Nord del World Trade Center con Enrico Mentana che faceva la cronaca più sconcertante della sua carriera. E noi lì, a guardare, pensando ancora si trattasse di un terribile incidente.

Pochi minuti e la Torre Sud venne trafitta da un secondo aereo. Fu immediatamente chiaro al mondo che non stavamo più guardando le immagini di un incidente, ma quelle di un attentato terroristico. 
La più forte delle potenze mondiali stava subendo un attacco che aveva dell’incredibile. Un attacco tanto crudele quanto folle e vile.

Ricordo che mia madre, mio fratello adolescente ed io restavamo con gli occhi puntati su quello schermo e, mentre vedevamo la gente buttarsi dalle finestre delle torri, non riuscivamo a smettere di piangere.

Ancora oggi, non riesco a trovare le parole più giuste per descrivere quel pomeriggio dell’11 settembre 2001. E nemmeno riesco a tornare con la memoria a quel giorno senza che le lacrime arrivino prepotenti a solcarmi le guance.

11 settembre 2021: vent’anni dopo. Una nuova normalità.

Sono passati vent’anni da quel giorno e il mondo è cambiato… Tanto!
Quel giorno ha inaugurato la stagione degli attentati contro l’Occidente. Dopo l’11 settembre 2001, non possiamo certo dimenticare gli attentati di Madrid, Barcellona, Londra, Parigi,… solo per citarne alcuni.
Abbiamo continuato a versare lacrime nere di lutto, per le vittime innocenti massacrate in nome di guerre politiche, di guerre economiche, travestite da guerre di religione. E le vittime sono ovunque, sia chiaro! Non ci sono vittime solamente in Europa o negli Stati Uniti: il mondo ne è pieno.

Da quel giorno viviamo nel terrore, ma fingiamo che vada tutto bene, che sia tutto normale.

Normale“! Ma qual è la normalità, oggi? Quella della diffidenza verso un velo, un kaftan, una dishdasha, un diverso colore della pelle, una barba,…
Il terrore che il prossimo, quello straniero, mediorientale, possa essere un terrorista pronto a farci vivere un nuovo 11 settembre, un altro Charlie Hebdo, un ennesimo Bataclan.
Proprio non riusciamo a non fare di tutta l’erba un fascio! Vero?
Posso capirlo, ma non lo condivido.
A me questa normalità proprio non va giù. 
Florinda

Florinda

Nata a Bari e cresciuta nell'hinterland, zitella per scelta altrui, da sempre "personaggio" controcorrente, si spende affinché la Cultura diventi di moda più dei tatuaggi (lei ne ha 9... per ora!) e i giovani imparino che essere individualisti (con una puntina di egocentrismo) è decisamente più appagante del farsi inglobare in un unicum omologato fatto di rituali e convenzioni. Se un dio esiste, lei gli ha chiesto in dono un cervello funzionante rinunciando ad un bel décolleté!

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